Works

2020 – DICEMBRE

Jumeaux

OPERE

Beauté

Olio su tela
Dittico 55×55 cm cad.

Maternité

Olio su tela
Dittico 55×55 cm cad.

Saintité

Olio su tela
Dittico 55×55 cm cad.

Nature Morte

Olio su tela
Dittico 55×55 cm cad.

Naïveté

Olio su tela
Dittico 55×55 cm cad.

Pouvoir

Olio su tela
Dittico 55×55 cm cad.

Montagnes

Olio su tela
Dittico 55×55 cm cad.

Jugement

Olio su tela
Dittico 55×55 cm cad.

Photo Emanuela Esquilli

RATIONAL

SINOSSI

La storia insegna che il passato traccia il futuro ma dal passato o del passato poco rimane e ancor meno si evolve, nella costruzione del genere umano. Si innovano gli “accessori” della scienza, della tecnologia,dei servizi ma la parte fondamentale, la corteccia dell’uomo, non migliora con la stessa rapidità di tutti quegli strumenti che definiamo “utilities”. Il progetto JAUMEAUX ( gemelli ) cerca di sottolineare questo paradigma creando parallelismi e linee di contatto/scontro tra diversi mondi in maniera sottile ma pesante  toccando differenti tematiche. Tra queste la più evidente è quella del rapporto tra ciò che l’ARTE raffigura o descrive e la REALTA’ dell’attualità quotidiana. Due mondi lontani che solo una “cornice” falsa e pacchiana può racchiudere e simboleggiare in questa paradossale raffigurazione. Così come quando  nei gemelli cerchiamo similitudini e particolari condivisi, capendo poi, che non è l’apparenza esteriore o estetica il terreno su cui fare valutazioni ma che ogni persona/ gemello vive di vita e pensiero autonomo al di fuori o al di sopra di quanto esso rappresenti.

CORNICE

Questo progetto rappresenta l’INVOLUCRO che cerca di imbrigliare due mondi completamente discostanti ma vicini. Linguaggi espressivi e rappresentativi che vivono di vita propria pur avendo punti di contatto, per lo più falsamente interpretati, che vengono poi compressi in un contenitore/cornice altrettanto FALSA e ridondante. L’oro sublima,amplifica e anestetizza l’ereticità del tutto donandolo alla magnificenza fatua del carosello Museale.

FORMATO

Una dimensione certamente estranea alla classicità ( tutte le opere classiche si svolgono in senso orizzontale o verticale o al massimo negli ovali ) e figlia del tempo moderno perché questo progetto porta la firma del contemporaneo. Il quadrato NON ha un senso direzionale, non ha una asserzione di verso o di scenario. Il quadrato è asettico, equipollente ed equivalente, è un brano dello spazio componibile all’infinito perché proprio i temi trattati valgono per sempre.

PITTURA

La pittura è protagonista incontrastata di queste opere dove tutta la rappresentazione si fonda sul gesto che RIPRODUCE ed  AMPLIFICA la realtà oggetto del contendere. La pittura è dunque il COLPEVOLE e l’assassino il quale ,proprio come un serial killer,  fa bella mostra di se,  ammaglia lo sguardo e il cervello dello spettatore/vittima, per raccontare storie NON vere, ma presentandole maledettamente bene ed in tutta magnificenza.

ARTE

L’arte o fare arte in generale rappresenta la MERETRICE di corte che trincerandosi dietro l’ESTETICA e la BELLEZZA ( concetto vago, sindacabile e promiscuo ) cerca di raccontare al mondo la propria VERITA’ che per ogni artista è UNICA e VERA. Questa è  la farsa dell’onnipotenza dell’ artista/giullare ego riferito. Ed ecco artisti che rappresentano realtà incipriate con cagnolini gonfiabili multicolor o bimbe sconsolate con lo sguardo teso alla ricerca del cuore/palloncino perso nel cielo o con meteoriti che per casualità annientano la figura di un santo. Ma la realtà quale è? La realtà supera la finzione di questi creativi che rappresentano mondi drammatici con segnali così ammiccanti. La realtà è pesante, è immonda e grave e non lascia in giro possibili indizi attenuanti o sornioni sorrisi.

TEMPO

Altro inquisito! La storia non  insegna nulla evidentemente né il tempo ci ha aiutati a capire che la caccia raffigurata nell’800 inglese è propria del mondo animale non degli individui da tutti ritenuti INTELLIGENTI. E la donna si mostrava impudicamente al mondo con Botticelli più di 500 anni fa ed ancora oggi , magari con più pudicizia, cerca di sopravvivere al mondo nella professione più frequentata da sempre. Le nature morte raffigurate in epoche passate nulla hanno a che somigliare a quella natura che da allora cerchiamo di far morire. Il potere si rappresenta per simboli e posture ed il concetto di giudizio universale divino non è nulla in confronto a quelle catastrofi terrene che solo l’uomo sa scatenare.

LINGUA

L’uso del francese ancora una volta sottolinea quelle espressioni classiche di questa lingua che rendono melensi e ipocriti tutta una serie di parole che tradotte letteralmente risultano poi “false”.”Per cortesia” di traduce: s’il te plait (se ti fa piacere) ;”Buona fortuna” diventa: Au petit bonheur la change ( Alla piccola felicità la fortuna ); “Non bisogna esagerare” si trasforma in: Il faut pas pousser mémé dan les orties( non bisogna spingere la nonna nelle ortiche ) . Una serie quindi di sviolinate o giri/raggiri di parole che mascherano o addolciscono le frasi per raccontare o imbellettare la semplice e dura verità.

EPILOGO

Questa è un’opera complessa nella quale si intersecano ed incastrano sottili maglie di una ragnatela fatta di ipocrisie, falsità, artifizi, da sempre consacrati con l’alibi e sotto l’egida dell’espressione artistica. L’ironia e la mistificazione scorrono in tutto il processo del racconto nel quale i vari imputati appaiono nella loro nudità ed evanescenza. E non esistono linee di confine ma un pot-pourri di elementi, di significati,di letture che lasciano disorientati i commensali/spettatori ignari di essere loro stessi parte dell’opera e della rappresentazione.

PRESS

Arte Rivista